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Ascolto Sottile (Società umanitaria, Milano, 2007)

Arte come elevazione sociale, arte come rispetto dell’Uomo

La Società Umanitaria è una delle istituzioni storiche di Milano. Ente morale, è nata nel 1893 grazie al lascito testamentario di Moisè Loria, mecenate milanese di origine mantovana, che dava all’aggettivo “umanitaria” non il senso di semplice assistenza e beneficenza, ma l’assistenza mediante lo studio, l’istruzione, il lavoro. Da allora, l’Umanitaria si è fatta conoscere con oltre 100 anni di iniziative e di battaglie sociali, sempre a fianco dei più deboli, coniugando assistenza e lavoro, impegno sociale ed istruzione, progresso e formazione, emancipazione e cultura. Tanto è vero che l’appellativo coniato dagli studenti per i dirigenti dell’epoca fu “pionieri di arditezze sociali”.

Da sempre l’Umanitaria non rappresenta tanto una vetrina, un palcoscenico, un’opportunità per fare conoscere la propria maestria in ogni campo delle arti visuali (dalla pittura alla fotografia, alla scultura, etc); piuttosto la si sceglie come luogo ideale, per entrare in sintonia con uno spazio senza tempo, la cui storia illustre pare incisa nella pietra di magnifici chiostri rinascimentali. Così mi piace immaginare che iI seme degli artisti che ogni anno, come Stefania Scarnati, espongono nei nostri spazi, sia il continuum con una parte del dna dell’Umanitaria, che fin dal secolo scorso si è fatta conoscere a livello internazionale anche per le sue scuole d’arti e mestieri (tra cui la famosa Università di Arti decorative di Monza, poi Isia, dove nacquero le Biennali e le Triennali d’arti): quando le aule scolastiche si chiamavano ateliers, laboratori e officine, e gli studenti avevano la fortuna di apprendere direttamente da alcuni dei migliori artisti del tempo, come Alessandro Mazzucotelli, Eugenio Quadri, Mario Vellani Marchi, Guido Marussig, Marino Marini, Alfredo Ravasco, Natale Vermi, Marcello Nizzoli, Pio Semeghini, Marino Marini, Raffaele De Grada e altri ancora.

Ed è proprio nel solco di quella tradizione che è appena nato il Concorso Regionale di borse di studio riservato a studenti degli Istituti d’arte di Alta formazione delle Accademie di Milano e Bergamo che nella ricerca artistica e nella sperimentazione di qualsiasi tecnica espressiva speriamo di individuare il segno del cambiamento, dell’avanguardia, dell’arte che verrà.

E guardando le “sculture tattili” qui esposte, direi che Stefania Scarnati ha ancora palpitante quella passione d’animo e la freschezza d’intenti che, in ogni professione, costituiscono il passepartout per la propria vocazione.